COVID-19: EIT Climate-KIC in Italia lavora in smart working
Notizia
16 Mar 2020
Mentre scriviamo siamo consapevoli delle emergenze e delle urgenze liberate dalla pandemia: siamo tutti all’opera, nel lavoro come nella vita, per aiutare come possiamo, con tutti i limiti e le misure di sicurezza richiesti.Â
Cosa sta succedendo all’interno di EIT Climate-KIC in Italia?
EIT Climate-KIC possiede strumenti e tecnologie per lavorare in modo intelligente, gestire riunioni e collaborare attraverso canali digitali. “Abbiamo imparato che le riunioni online – per funzionare bene – devono essere progettate in modo diverso: non si tratta solo di accendere il video e iniziare a parlare perchè è necessario un diverso livello di pianificazione, come ci suggerisce il Manuale di Collaborazione Distribuita di Edge Ryders (supportato da EIT Climate-KIC)” dice il team che ha sede a Bologna.
Ancora, la piattaforma di formazione online è gratuita ed ha subito un picco di accessi mai visto prima. Come organizzazione che si fonda sull’apprendimento costante, la domanda che scorre nelle email è se EIT Climate-KIC coglierà questa opportunità per ripensare il suo modus operandi, soprattutto considerando la riduzione delle emissioni di carbonio a cui sta contribuendo.
“Immaginiamo” che l’Italia debba affrontare un’altra sfida estrema nello stesso momento storico in cui sta lottando contro il coronavirus: i cambiamenti climatici. Le persone probabilmente stanno imparando che non sono completamente attrezzate per combattere nè la pandemia … nè gli effetti del clima che cambia. Anche se entrambi richiedono misure e azioni diverse, hanno bisogno di enormi compromessi economici, adozione di nuovi comportamenti sostenibili, scelte coraggiose come mettere al centro la giustizia sociale e prendersi cura dei più deboli. Richiedono cioè una trasformazione sistemica.Â
Il Governo italiano ha stabilito dove allocare parte delle risorse pubbliche e ovviamente il coronavirus è in cima alla lista. La decarbonizzazione, l’economia circolare e l’innovazione greentech sono sogni che si allontanano? Oppure il settore pubblico, ora impegnato con vigorosa energia a debellare il virus, potrebbe ripensare il suo ruolo “per garantire ulteriormente una crescita guidata dall’innovazione, più inclusiva e sostenibile“, come afferma la prof.ssa Mariana Mazzucato (nuovo consigliere di Economia del Primo Ministro italiano)?
Si potrà davvero muovere i passi – alla fine del tunnel – verso una società e un’economia zero-carbon mentre affrontiamo questa “ora più buia”?
Occorre ripensare il nostro modo di vivere per trasformare i cambiamenti climatici in una “missione”
C’è una lezione da imparare? EIT Climate-KIC sta collaborando con alcuni organismi dell’UE per decarbonizzare l’economia. Ha scelto di posizionarsi come un “catalizzatore” dell’innovazione collegando “domanda” e “offerta” di prodotti, servizi, processi per avviare un cambiamento sistemico di lungo periodo che coinvolga imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini.Â
“Come professionisti impegnati nelle questioni climatiche abbiamo cercato per anni di trovare quelle leve necessarie all’adozione di stili di vita e di consumo più rispettosi dell’ambiente.” Nella strategia Transformation, in time EIT Climate-KIC afferma che continuare a lavorare attraverso cambiamenti graduali non sarà sufficiente. E’ necessario una trasformazione radicale dei sistemi economici, sociali e finanziari. Il Covid-19 potrebbe essere una di quelle leve del cambiamento tanto agognate?
Intanto accogliamo alcune riflessioni. L’immagine dell’Italia – durante quella che il Premier Conte ha definito la sua “ora più buia” – è in bianco e nero con 50 sfumature di grigio. Le uniche cose certe sono i decreti di emergenza che il governo italiano ha emesso, nei quali sono elencate le misure di contenimento che tutti devono osservare.
Le scuole e le università sono chiuse. Molti studenti stanno ricevendo lezioni online, si stanno laureando online. Un’offerta formativa sicuramente diversa, che richiede per i più piccini il coinvolgimento dei genitori; in taluni casi un carico di lavoro autonomo più “pesante”. Gli insegnanti assaporano però l’opportunità dell’e-learning che può travalicare i confini fisici per abbracciare scuole di tutto il mondo; gli alunni scoprono metodi di apprendimento che si basano non più su costosi libri cartacei bensì su supporti digitali più economici.
Circa 5 milioni di persone stanno lavorando da casa (erano appena 570mila nel 2019) e di conseguenza le strade sono state svuotate dalle automobili; le mamme e i papà possono contare su 2-3 ore in più al giorno (il tempo medio degli spostamenti casa-lavoro) per essere più produttivi o per stare in famiglia. Il pendolarismo, ancora, si è drasticamente ridotto: l’aria è più pulita secondo l’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il mondo dell’intrattenimento e della cultura si offre come “contenuto” per occupare il tempo a casa: musicisti, artisti, presentatori televisivi, influencer e anche divulgatori scientifici, musei, gallerie d’arte, cinema si lasciano scoprire nelle loro stanze pubbliche e private.Â
EIT Climate-KIC sta mantenendo la sua comunità il più sicura possibile seguendo le disposizioni governative, ben consapevole che così contribuisce a rallentare la diffusione del virus. E nel mentre, porta avanti con rinnovato impegno attività e iniziative per combattere i cambiamenti climatici.
Abbiamo la possibilità di innovare il nostro futuro sulla via della sostenibilità combattendo il coronavirus
Leggi anche tutte le risorse digitali che i partner italiani di EIT Climate-KIC hanno reso disponibili per l’emergenza Covid-19.
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